Al CPIA di Tradate

29 gennaio 2018. Visita al CPIA presso l’Istituto “Geymonat” di Tradate per incontrare gli immigrati che frequentano le lezioni di italiano.

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(foto di Margherita Papa)

L’esperienza al CPIA mi è piaciuta molto e mi ha aiutato a vedere la situazione degli stranieri in Italia da un’altra prospettiva. Ho parlato con ragazzi del Mali, del Camerun, della Nigeria e del Ghana. Con i ragazzi del Mali è stato semplice conversare dal momento che parlavano già bene l’italiano, nonostante siano in Italia solo da sei mesi. Mi hanno fatto vedere alcune foto del loro paese e mi hanno detto quanto amano l’Italia. La trovano un bellissimo paese e sperano di rimanere qua tutta la vita. Tutti loro hanno un lavoro e piace loro molto. Hanno elogiato soprattutto la nostra lingua e questo mi ha fatto molto piacere. Tutti loro hanno un lavoro che amano molto. I ragazzi del Camerun erano quattro e parlavano veramente poco l’italiano e, infatti, abbiamo parlato in francese. Anche a loro piace molto il nostro paese e sperano di poter rimanere qui. Mi hanno spiegato come è la situazione in Camerun e poi si sono interessati a me, ai miei hobby, alla mia scuola e ai miei sogni. Con i ragazzi del Nigeria e del Ghana abbiamo invece parlato in inglese e anche loro hanno elogiato l’Italia. Tutti i ragazzi sono stati disponibili e simpatici ed è stato molto piacevole parlare con loro, nonostante all’inizio avessi un po’ di paura. Grazie a questa esperienza ho iniziato a vedere le cose dal loro punto di vista e mi dispiace pensare a quanti pregiudizi abbiamo purtroppo su di loro. Una frase di un ragazzo nigeriano mi rimarrà sempre impressa nella mente: << La gente non si avvicina a noi e non ci saluta e ciò mi fa soffrire molto>>. MI è dispiaciuto moltissimo e ho capito quanto loro soffrano per colpa dei nostro pregiudizi. (Lisa)

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Inizialmente ero titubante verso questa esperienza al CPIA: non avrei mai pensato di capire così tante cose chiacchierando semplicemente con quei ragazzi. Sono tutti molto giovani e sono in Italia da pochi mesi (la maggior parte da sei mesi). Nonostante si siano trovati in una nuova realtà e debbano affrontare il grande problema della lingua, emergono il loro entusiasmo e la voglia di imparare. Infatti la maggior parte di loro ha rivelato di voler apprendere bene l’italiano, di trovare un lavoro e costruire una famiglia nel nostro paese. Abbiamo avuto la possibilità di parlare con loro e confrontarci parlando nelle loro lingue madri (inglese e francese) sulle differenze tra i rispettivi paesi, sulle culture diverse fino ad arrivare a discutere di pregiudizi che alcuni italiani hanno nei loro confronti. Grazie a questa esperienza credo di aver capito realmente il senso di questo progetto. (Giada)

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E’ stata un’esperienza molto bella ed educativa. Oltre ad averci aiutato a conversare in lingue straniere (inglese, francese e tedesco), questa esperienza ci ha aiutato  a capire i punti di vista dei ragazzi stranieri sull’immigrazione e sull’Italia. La domanda di un ragazzo mi ha colpita molto perché mi ha chiesto come mai, quando cammina per strada, la gente cambia lato oppure, quando è seduto sul treno, nessuno si sieda accanto a lui. Queste sue domande mi hanno fatto commuovere e mi hanno spinto a cambiare idea. Anch’io, prima dell’incontro, ero un po’ intimidita ed evitavo il contatto con loro. Penso che la televisione italiana trasmetta solo cose negative sugli immigrati e ne rimaniamo influenzati. Tornando in stazione a Tradate, ho incontrato i ragazzi del centro e abbiamo parlato normalmente. E’ stato molto bello venire salutata da questi nostri nuovi amici. (Greta)

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Penso sia stata un’esperienza molto utile perché abbiamo potuto confrontare le nostre idee e capire come in realtà vivono gli stranieri in Italia. Ho parlato principalmente con due ragazzi di 23 anni provenienti dalla Costa d’Avorio circa sei mesi fa. Per capirci meglio abbiamo preferito parlare in francese, nonostante avessero acquisito un buon livello di italiano in così poco tempo. Mi hanno parlato di alcune usanze tipiche del loro paese e della loro voglia di imparare l’italiano, di cominciare a lavorare e di iniziare una nuova vita in Italia anche se la loro famiglia è in Costa d’Avorio. Ho visto in questi ragazzi un forte desiderio di costruirsi una nuova vita, ma anche la fatica che devono superare per comunicare con gli altri e per instaurare dei nuovi rapporti di amicizia. Penso che questo incontro sia stato d’aiuto a loro, dal momento che abbiamo scherzato e riso molto. Spero di aver dato loro un ottimo “benvenuto” in Italia. (Ludovica)

 

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E‘ stata un’esperienza molto bella e significativa quella di incontrare i ragazzi stranieri arrivati in Italia pochi mesi fa. I ragazzi hanno presentato il loro paese d’origine con il sorriso in faccia e abbiamo parlato con loro sia in italiano che in inglese. Erano molto felici e alcuni di loro hanno ripetuto più volte che, quando passano per strada, vengono guardati male dalle persone e questo li fa sentire a disagio. Mi sono messa nei loro panni e ho capito che non bisogna avere pregiudizi; molti di loro sono solo ragazzi con un passato difficile e che sperano in un futuro migliore (Roberta)
Inizialmente ero ansiosa perché non sapevo cosa mi aspettasse. Abbiamo parlato con loro in italiano, inglese e francese. Abbiamo parlato delle diverse culture, del cibo e della famiglia. E’ stato commovente vedere come diverse culture possano incontrarsi (Gaia)
Ho appreso che nei loro paesi avevano situazioni difficili, mentre vedono in Italia una speranza, un futuro. Devo ammettere che inizialmente ero un po’ scettica, non sapevo cosa aspettarmi e tra di loro mi sentivo io “fuori luogo”, ma alla fine si è rivelata un’esperienza interessante e sono felice di aver partecipato (Sofia)

 

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Personalmente ritengo che sia stata una stupenda esperienza, abbiamo potuto parlare con persone di diversa nazionalità per conoscerci meglio e capire il loro punto di vista (Erica)
Abbiamo avuto l’occasione di parlare con molte persone straniere, per lo più di origine africana e proveniente dall’oriente come il Pakistan oppure la Siria. Hanno tutti un gran desiderio di imparare la lingua italiana nonostante sia difficile ma loro si dedicano a questo con impegno e dedizione. Sono persone molto solari ed estroverse e con una gran voglia di far parte della nostra comunità. E’ stata un’esperienza anche divertente poiché si viene a conoscenza di diverse culture e usanze (Riccardo)